Casa di Chihiro

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marsumanipal
view post Posted on 17/7/2011, 15:39




chi1
Era giorno di pulizie e la casa era da ripulire da cima a fondo.
Anche se era una piccolo appartamento io ero una tipa maniacale e desideravo mettere in ordine tutto prima d ritornare all'accademia.
Presi l'aspirapolvere ed iniziai a passarlo nelle stanze, le finestre erano aperte a causa del vento caldo e afoso che portava quel pomeriggio estivo.
Mi tolsi le pantofole e scivolai in punta di piedi come una pattinatrice sul ghiaccio mentre iniziavo a passare lo straccio umido in cucina.
Fortunatamente indossavo i miei soliti vestiti comodi, pantaloncini corti e la mia solita maglietta rosa larga ormai scolorita dal tempo.
Mi legai i capelli con un elastico facendomi la coda e continuai a strofinare il pavimento stando attenta a no calpestare l'acqua per terra.
Il tempo volò e quando finii di pulire la casa mi dedicai a stirare i miei vestiti che ormai avevano finito di asciugarsi al sole sullo stendino in terrazza.
Ormai mi ero inviata ad una velocità supersonica e quando terminai quel compito ripiegai i vestiti per metterli dentro alla valigia per portarla alla Truesdale.
Mi sedetti sul divano del salotto e pensai a quale stanza mi mancava da sistemare.
Mi accorsi che mancava quella di mamma, quella stanza ormai abbandonata da anni.
Entrai dalla porta ed iniziai a pulirla, lavai persino i suoi vestiti e li rimisi nell'armadio nell'identico posto di prima.
Cambiai perfino le lenzuola del letto e lavato con cura i mobili della stanza.
Mentre lo facevo mi si stringeva il cuore, troppi ricordi mi dava quella stanza.
Aprii il cassetto del comodino e trovai una fotografia stropicciata: eravamo io e mia madre, e da dietro si vedeva anche papà.
Mi trattenei le lacrime che mi stavano per uscire dagli occhi, improvvisamente sentii suonare il campanello.
Mi precipitai all'ingresso per aprire, abbandonando la foto sul pavimento freddo in camera.
"Chi sarà" mi domandai insospettita.
 
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Éthër
view post Posted on 17/7/2011, 15:59




Avevo assunto perfino un investigatore privato per trovare la mia famiglia originale, volevo sapere a tutti i costi chi erano le persone che mi avevano messo al mondo.
Venni a sapere che il mio padre naturale era morto quando io avevo all'incirca sei anni, per quanto non fosse nessuno che mi importava il mio cuore si strinse e divenni triste, alla fine ero pur sempre sangue del suo sangue.
Erano rimaste solo mia madre con mia sorella, i miei genitori avevano avuto questa bambina circa tre anni dopo di me.
Un qualcosa dentro di me iniziò a crescere, perché loro avevano tenuto lei e me no?.
Non importava più presi l'indirizzo e mi misi in macchina.
Indossavo un jeans scuro e una camicia violacea. In circa due ore arrivai davanti quella porta, era un modesto appartamento.
Bussai alla porta sperando che mia madre fosse in casa, da bravo ragazzo avevo portato anche un vassoio di dolci.
 
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marsumanipal
view post Posted on 17/7/2011, 16:10




chi1
Aprii la porta ignara di come ero vestita ed ingenuamente dissi con voce squillante -Desidera?-
Davanti mi apparve un ragazzo un l'aria di essere nervoso e portava con sé uno strano vassoio, sembrava uno quelli che si trova nelle pasticcerie per metterci dentro le paste.
Lo guardai dalla testa ai piedi incurvando le sopra ciglia ed appoggiandomi con la schiena sulla cornice della porta slacciandomi la cosa per poi darmi una passato veloce con la mano su una ciocca di capelli.
Non disse nulla come se fosse rimasto ipnotizzato e stupito da qualche cosa
Lo guardai in volto, probabilmente avevamo più o meno la stessa età ma mi sembrava più vecchio di me.
Portava una camicia violacea, pensai che con tutto questo caldo era bravo ad indossarla.
-Desidera?- ripetei alzandomi leggermente incrociando le braccia.
 
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Éthër
view post Posted on 18/7/2011, 00:45




Forse non avevo calcolato bene tutte le possibilità, ad aprire venne mia sorella, rimasi ancora più stordito e scioccato che non dissi niente neanche quando la ragazza mi disse cosa desideravo.
Gli lasciai tutto il tempo per familiarizzare dato che mi stava squadrando dalla testa ai piedi.
Quando la ragazza disse il secondo desidera mi sbloccai.
Mi scuso molto per il disturbo, io avrei bisogno di parlare con tua madre è molto importante, quindi se magari non è in casa non ti preoccupare attenderò in macchina. sorrisi dolcemente, evitando di sembrare agli occhi della ragazza un pervertito.
Sono sicura che tu non ne sai niente ma io... mi fermai teso e impaurito dalla sua probabile reazione.
io credo di essere tuo fratello.. abbassai lo sguardo imbarazzato e mortificato, ero stato proprio uno stupido avevo annunciato una cosa di cosi grande importanza davanti ad una porta senza neanche essermi presentato.
Ma in questo momento non avrei aggiunto altro fino a quando non avrei notato la reazione della ragazza, avrebbe potuto benissimo sbattermi la porta in faccia, l'avrei compreso benissimo.
 
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marsumanipal
view post Posted on 20/7/2011, 09:10




chi1
Iniziò a parlare, dal tono gentile e premuroso mi sembrava innocuo e non mi allarmai più di tanto.
Cercava il più possibile di mettermi a mio agio come se io avessi ipotizzato chissà che cosa, ricambiai con un sorriso per tranquillizzarlo.
Fece un discorso abbastanza breve e deciso, probabilmente era qualcosa di importante.
Mi chiese di mia madre e che probabilmente io ero sua sorella.
Spalancai gli occhi scioccata, io ero figlia unica e mio padre è morto quando io ero piccolissima.. non è possibile che io abbia un fratello maggiore.
Mantenni la calma anche se le mie mani iniziarono a tremare a causa della scioccante notizia.
Lo guardai in volto seriamente -Mi dispiace ma ha sbagliato persona- con questa affermazione lo avrei deluso ma era la pura verità -Mia madre è morta di tumore al cervello molti anni fa-
Parlare della mia defunta madre ancora oggi un velo di tristezza mi avvolgeva in volto.
-Io sono figlia unica, non ho fratelli, in questa casa non abita più nessuno- cercai di spiegarmi il più chiaro possibile -Io vengo qui una volta al mese a sistemarla, non abito più qui da quando mi sono trasferita alla Truesdale Academy-
Mi appoggiai ancora con le spalle alla cornice della porta incrociando le braccia -Ma non ho mai avuto il coraggio di venderla..- sussurrai tristemente, nella mia mente scorrevano mille ed ancora mille ricordi.
Ritornai a fissare in volto il ragazzo in attesa di una risposta.
-Chi sei?- domandai sforzando almeno un piccolo sorriso di gentilezza, ora il minimo che potessi fare e mi faceva peccato vederlo così, chissà cosa s'immaginava di trovare...
Era una delle mie domande stupide ma con senso proprio, ero una gran maleducata, ero io a presentarmi per prima, ma in quel momento mi assalirono in testa una miriadi di domande sul suo conto.
Stetti zitta.
 
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Éthër
view post Posted on 20/7/2011, 16:37




In due secondi mi sentì crollare il mondo addosso, non per affetto, ma cavolo tutti mi avevano sempre detto che mia madre e mio padre non mi avevano mai voluto, avevo sperato che almeno mia madre mi avrebbe detto che per uno strano motivo non mi aveva potuto tenere ma che mi aveva sempre voluto bene.
Mi senti debole, molto, non avevo neanche intenzione d'insistere, non mi sembrava il caso e poi a lei che gliene doveva importare.
Le porsi il vassoio dei dolci.
comunque io sono soichiro, mi hanno detto che tua madre, che sarebbe anche la mia ha voluto mettermi questo nome. cercai di sorriderle il più naturale possibile anche se mi sentivo molto scosso. Non me lo aspettavo, sapevo che il mio padre naturale era morto, ma non anche mia madre.
comunque mi scuso, se l'avessi saputo non sarei venuto, immagino faccia male. abbassai lo sguardo.
 
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marsumanipal
view post Posted on 20/7/2011, 16:57




chi1
Mi si spezzò il cuore vederlo così, sapevo pressapoco cosa provava, perdere i genitori non è una cosa facile da superare.
Altre domande mi riempirono la testa, perché i miei genitori non mi avevano detto che avevo un fratello? Perché mi hanno tenuto e lui no?
Lui si scusò enormemente e quando si presentò mi vennero le lacrime agli occhi ed arrossii lievemente.
Le mie labbra tremarono -Mia madre adorava quel nome- mi stava per uscire uno strano liquido dall'occhio ma lo fermai velocemente strofinandolo con l'indice.
-Se avesse avuto un maschio lo avrebbe chiamato proprio così- annuii accennando un sorriso -Pure io adoro quel nome-
Non sopportavo quella atmosfera triste e malinconica, cercai di tirare su il morale e dissi con voce squillante -Non riuscirò mai a mangiare da sola tutte quelle buonissime paste- sorrisi aprendo del tutto la porta.
Credo di essere stata abbastanza chiara, lo invitai ad entrare.
Il ragazzo era li che aspettava che io prendessi le paste, non feci altro che prenderle gentilmente.
-Grazie mille per esserti disturbato- lo incoraggiai -Entra, sei il benvenuto...io mi chiamo Chihiro
 
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Éthër
view post Posted on 20/7/2011, 17:22




Quando mi presentai alla ragazza diventarono improvvisamente gli occhi rossi, da un momento all'altro avrebbe iniziato a piangere e io l'avrei dovuto confortare. Evidentemente anche la ragazza sapeva del volere di questo nome e a quanto sembrava piaceva anche a lei, beh ne ero onorato, "mia sorella" oltre ad essere una bellissima ragazza era anche molto emotiva come me, non so perché ma notavo una certa somiglianza.
evidentemente quel maschio l'avuto. aggiunsi mentre per invito della ragazza entravo, era stata molto gentile,alla fine poteva ringraziarmi e sbattermi la porta in faccia, ma invece aveva voluto approfondire.
è stato un dovere, non un disturbo ci tenevo a precisare.
 
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marsumanipal
view post Posted on 20/7/2011, 17:42




chi1
Mi voltai e sorrisi di gusto.
Non avevo mai incontrato un ragazzo gentile come lui, che c'era una certa tra noi due? Probabile, siamo fratelli... ora quello che mi aveva detto lui.
Lo accomodai in cucina, o di quello che ne era rimasto.
Tirai fuori i piatti ed i bicchieri di plastica, fortunatamente avevo dietro dell'acqua perché in questa casa ho tolto il riscaldamento e il gas e non c'era niente in frigo.
La sua presenza in quella casa spoglia e fredda la rendeva un po' più vivace.
Aprii la carta colorata e sfarzosa che copriva il vassoio sopra al tavolo.
Lui mi seguii senza dire nulla e feci cenno con la testa di sedersi.
Quando posai la paste per bene sopra ai piatti mi sedetti anch'io.
-Allora..- presi una pastina al cioccolato -Buon appetito- ne dai un morso, era la pastina più buona del mondo e vidi gli angeli cantare, i miei occhi luccicarono.
La mangiai velocemente e mi pulii la bocca.
-Che cosa ti ha spinto così tanto a venire qui?- domandai
 
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Éthër
view post Posted on 20/7/2011, 17:49




Mi accomodai in casa, non era male, peccato che non era molto curata per via della lontananza continua della ragazza in casa, però si sentiva l'odore del pulito, non c'erano dubbi che aveva fatto la casa. Mi accomodai, dopo che la ragazza mi fece segno verso la sedia e mentre lei prendeva le cose per mangiare i pasticcini, io iniziai a pensare.
Avevo molto domande, ma volevo conoscere anche la mia vera famiglia visto che mentre i miei genitori erano in vita me lo avevano vietato.
vorrei chiederti tante cose se per te non è un problema, ho cosi tante domande, dubbi e altrettante incertezze, fino al secondo in cui ho suonato sono stato indeciso sorrisi lievemente imbarazzato.
Prima di magari parlare di qualcosa di più pesante, volevo chiederti se anche tu....beh diciamo...sai fare delle cose strane come approccio era veramente orrendo, probabilmente quello strano ero solo io e adesso lei mi stava prendendo per matto.
 
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marsumanipal
view post Posted on 20/7/2011, 18:01




chi1
Dopo aver preso golosamente un altra pasta gli risposi ridendo -Ti stai riferendo se sono un angelo anch'io?- chiusi gli occhi ampliando il mio sorriso -Ovviamente, i nostri genitori erano angeli- annuii.
Mi alzai dalla sedia ed abbandonai la stanza per prendere le fotografie dei miei genitori.
Ne avevo un sacco, erano tutte in camera mia richiuse in una piccola scatola azzurra un po' rovinata.
Quanto tornai posai la scatola sopra il tavolo e levai il coperchio.
Mi sedetti e sparsi un po' di foto sopra a quella superficie lucida.
Ne mostrai una molto vecchia, era stata scattata in bianco e nero -Questo è papà, si chiamava Tenka Nonomura ed era un brillante scienziato specificato sui fenomeni paranormali- indicai con il dito un nuovo un uomo alto e giovane che teneva una mano in tasca e con l'altra si portava su gli occhiali appannati, indossava un lungo camice bianco e sullo sfondo s'intravedeva il laboratorio dove lavorava.
Ne presi un'altra lasciandogliela tra le mani del ragazzo -Questa è la mamma, Mizuki- la foto si presentava con colori sbiaditi, una donna bella e matura era seduta su una sedia di paglia, da dietro si vedeva un muro d'edera che ornava il suo volto elegante, i capelli all'ora li portava sempre lunghi raccolti in una coda facendola cadere dalla spalla destra.
Ne tirai fuori altre e le misi davanti a lui.
Ci sono domande? domandai.
 
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Éthër
view post Posted on 20/7/2011, 18:16




Ma che stava dicendo? Io non ero morto, io non potevo essere un angelo.
Io non sono un angelo, non ho le ali ne l'aureola ho solo qualche capacità in più degli altri. cercai di non avere reazioni poco educate, perché avrei tanto voluto urlare, ma non mi sembrava il caso.
ti sbagli, sisi, ti sbagli continuavo a ripeterlo come se me ne volessi convincere, ma io ne ero convinto. Ne frattempo la ragazza era andata non so dove, spuntò dopo poco con una scatola , c'erano le foto dei nostri genitori, mio padre era un bravissimo scienziato e mia madre una donna bellissima, da qui capivo com'è che mia sorella fosse cosi bella.
erano due brave persone? le chiesi gentilmente, poteva sembrare una domanda stupida era ovvio che avrebbe detto di si, erano pur sempre i suoi genitori.
e poi...sai perché non mi hanno voluto? questa domanda era molto delicata e ancora ora questo fatto mi feriva, sapere che le persone che ti hanno messo al mondo non ti hanno voluto e che subito ti hanno dato alla prima famiglia che cercava di avere un figlio. Sospirai un po' giù
 
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marsumanipal
view post Posted on 20/7/2011, 18:30




chi1
Mi sommerse da un sacco di domande anche se ero molto confusa mi fece piacere.
Presi il fiato ed iniziai a calmarmi -Certamente erano tutte e due brave persone- sorrisi sistemando la tavola disordinata, presi il vassoio ed i piatti di plastica e li buttai nel cestino che mi era accanto.
Mentre lo facevo continuai a parlare -Mia mamma mi ha avuto quando aveva appena 18 anni, secondo me non è la questione di che non ti abbiamo voluto- cercai di essere il più delicata in questo discorso per non offenderlo -... forse non erano in grado di tenerti e cercarono che tu avessi un futuro migliore-
Mi sedetti sulla sedia accanto a lui incrociando le gambe ed appoggiando un gomito sul tavolo -Io ho vissuto nella miseria, la mamma si ammazzava di lavoro per mantenerci- il mio sguardo divenne triste ripensando a quei momenti -Nostro padre morì a causa di un esperimento, voleva creare la luce suprema di un angelo- annuii, per non annoiarmi sfogliai qualche foto che mi erano vicino.
-Ma fu proprio quella luce ad ucciderlo...- sussurrai.
Mi misi composta guardandolo negli occhi Quando la mamma morì, mi disse che noi eravamo angeli, angeli travestiti da umani che camminavano confusi tra la gente in questo mondo assolto nelle tenebre-
Silenzio.
Mi sforzai di sorridere -Ero molto scioccata all'idea di essere un angelo- risi.
 
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Éthër
view post Posted on 20/7/2011, 20:00




Forse aveva ragione, volevano darmi un futuro migliore, eppure rimaneva sempre il fatto che a lei non l'avevano data in adozione, per lei non volevano un futuro migliore quindi? Non volevo mettere in discussione le loro decisioni, anche perché erano morti e non mi sembrava rispettoso.
Sul fatto che io ero un angelo invece ero molto titubante, non avevo nessuna prova ne per crederle ne per non farlo.
Beh, immagino cosa si prova, visto che anche io lo sto provando le sorrisi dolcemente.
Ormai lei era il mio tutto, era l'ultima parte della mia famiglia e avrei lottato contro chiunque pur di tenerla in salvo.
ormai sei la mia famiglia, so che non è facile, e non è neanche giusto che io sono spuntato e ti ho stravolto la vita mi fermai cercando di sorridere un po' forzatamente.
se a te sta bene compro una casa qua vicino e proviamo a conoscerci...siamo pur sempre fratelli era una proposta avventata e immatura, non la conoscevo neanche da un giorno e io volevo già uscire con lei. Ma la verità e che mi manca qualcuno che mi voglia a priori e una persona che ha il tuo stesso sangue dovrebbe volerti bene nonostante tutto, no?
 
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marsumanipal
view post Posted on 20/7/2011, 20:18




chi1
-Forse i nostri genitori non volevano soffrire a dare via un altro figlio e cercarono di darmi una vita migliore lo guardai in volto facendogli un sorriso malinconico socchiudendo gli occhi.
Mi propose l'idea della casa, non doveva arrivare così a tanto, infondo... ci eravamo appena conosciuti -Io passo tutto l'anno alla Truesdale Academy, ci vengo qui solo una volta al mese. A che servirebbe comprare una casa se non mi vedi mai? domandai ingenuamente inarcando un sopra ciglio.
Ora sapevo di aver ancora una famiglia, sapevo che ora non ero più sola.
L'unica cosa da proteggere più della mia stessa vita.
-Non ti sono ancora cresciute le ali?- feci una domanda idiota, lui aveva scoperto di essere un angelo ed io gli chiesi se gli erano spuntate le ali.
Mi alzai dalla sedie e mi misi dietro di lui, appoggiai le mani sullo schienale della sedia -Posso vedere?- m'imbarazzai a fargli quella domanda, poteva dirmi tranquillamente di no oppure se accettava io gli avrei visto solo una piccola parte di schiena, nulla di più.

 
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30 replies since 17/7/2011, 15:39   246 views
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